Aggiornamento del 16/11/2022.
Questo articolo ha parecchi anni e, soprattutto, nel frattempo mi sono fermata dal cicloviaggiare: aprire l’attività non ha aiutato in questo senso.
Nel revisionarlo non mi sono soffermata nel dettaglio su quanto le app indicate siano o no ancora attive e aggiornate. Il senso è che, a seconda del tipo di cicloviaggiatrice/tore che sei, avrai diverse “aree” da gestire: percorsi, dove dormire, dove mangiare, come spostarti con la bici a seguito se troppo stancə per pedalare.
Dal 2017 ad oggi sono diversi gli aggiornamenti e le migliore apportate sulle app che elenco di seguito, all’epoca ad esempio non conoscevo Komoot (non ho idea se esistesse già) e Google Maps non prevedeva l’opzione bicicletta.
La mia scelta in generale è non riscrivere interamente l’articolo, perché questo tipo di post è soggetto ai cambiamenti tecnologici molto repentini e, in generale, in rete è pieno di informazioni così. Ti invito piuttosto a ragionare sull’organizzazione che sta a monte, lo strumento in sé e per sé è facilmente individuabile.
Tra l’altro non sono più quel tipo di viaggiatrice: potessi partire ora, un po’ a caso, con pochissimo bagaglio e solo un’idea di massima dell’itinerario.
Sabato andrò a Pavia, toccata e fuga, per recuperare un nuovo componente della famiglia (quattro zampe ed una coda), e per la prima volta dopo tanto tempo non sarò in compagnia di Wilma. Mi fa un po’ strano l’idea di viaggiare senza bici, non dovermi ammazzare in banchina per trovare il vagone bici con conseguente caos per salire. Mi sentirò un po’ orfana, lo so già.
Io viaggio sola.
Il primo viaggio l’ho voluto in solitaria, tutti gli altri giri sono un po’ obbligati dal fatto che non ho ancora trovato compagnia, ma questo non mi ferma, io continuo a viaggiare.
Per iniziare a viaggiare ho studiato un po’ e poi mi sono buttata: sui libri, in rete, si possono apprendere molte teorie, ma alla fine è solo la pratica che conta, ogni esperienza è a sé, ed ogni persona è un viaggiatore diverso, nel mio caso cicloviaggiatrice.
Innanzitutto io sono una viaggiatrice comoda: posso pedalare anche tutto il giorno, ma a fine giornata voglio un letto e una doccia calda. Mi piacerebbe fare un’esperienza di viaggio in tenda, ma non ho mai fatto campeggio, quindi è una di quelle esperienze che ho messo nel cassetto.
Oltre ad essere una viaggiatrice comoda, sono una viaggiatrice paranoica: ho bisogno di un minimo di tabella di marcia, come orari di partenza di arrivo, quanti chilometri fare al giorno, un’idea di itinerario.
Così parto convinta che andrà tutto bene, perché nella mia testa è in ordine: alla fine andrà ovviamente tutto bene, in maniera completamente diversa, ma questo è un dettaglio.
Per mettere insieme tutte queste necessità di cicloviaggiatrice psicopatica ho messo a punto la mia personale tecnica di organizzazione, che consta di alcune app per me fondamentali e altre che considero alternative.

—Le app fondamentali—
+++Booking
Prima di decidere gli itinerari decido dove dormire: questo limita un po’ la libertà di un viaggio in bici, che dove arrivi ti fermi, ma aiuta molto la mia psiche e il mio lato comodo di cui scrivevo poco sopra.
Ho optato per Booking e non Airbnb, da molti consigliati, perché voglio pagare quando arrivo in albergo/b&b e voglio avere un tempo per cancellare senza spese: la prima volta che ho usato Airbnb ho scoperto che anche se il pagamento veniva effettuato al check in, i soldi venivano “congelati” subito. Non so se questa cosa sia cambiata, perché non ho mai più provato ad usare Airbnb.
Booking è molto facile da usare, anche se a volte scegli una località e te ne tira fuori una a 5 km: le prime volte non ci facevo molto caso, ma dopo aver spinto la bici in salita per 8 km quest’estate, ora sono molto più attenta all’indicazione della località sotto il nome dell’albergo di turno.
Per il resto non ho mai avuto nessun tipo di problema: la descrizione che fa dei vari alberghi è fedele a quello che ho trovato e la ricerca per fascia di prezzo è la cosa che più adoro dell’app, essendo il budget l’unico vero vincolo per i miei spostamenti.
Le poche volte che ho provato a bypassare l’app chiamando direttamente in struttura, non so come mai, avrei speso di più.
+++Naviki
Non mi ricordo come sono arrivata a Naviki, probabilmente avventurandomi nelle mie strane ricerche via web. Google Maps non dà la possibilità di fare itinerari per bici, mentre Naviki è espressamente un app che studia itinerari ciclistici.
La app di base ti permette di cercare la strada più veloce e quella che definisce “tutti i giorni”: non ho mai inteso esattamente la differenza, credo che “tutti i giorni” non sia necessariamente la più veloce, ma la più comoda in continuità.
Ci sono altre opzioni, pagabili separatamente, tra cui ricreativo, mountain bike, bici da corsa e s-pedelec: in pratica i percorsi adatti ad ogni tipo di bici. Ricreativo spesso, non sempre, coincide con le ciclabili, e S-pedelec individua le aree a 30 km/h e a basso traffico.
Personalmente ho acquistato l’opzione ricreativo e mountain bike, che unita all’opzione percorso più veloce rendono Naviki uno strumento interessante: per ogni percorso traccia la mappa, ne calcola l’altimetria, si può memorizzare, e volendo usare come gps e salvare in memoria la traccia (ma come navigatore mi sono trovata parecchio male, per quello uso Google).
Se si accede con un account (anche facebook) è possibile consultare i percorsi memorizzati da tutti i dispositivi su cui è installata la app.
Unica accortezza: è piuttosto aggiornata con mappe da tutto il mondo, ma è sempre meglio prestare attenzione alla segnaletica stradale, può capitare che alcuni percorsi indicati prevedano inversioni non autorizzati o violino sensi unici.
+++Orario Treni (solo per android)
Ha sostituito quasi totalmente l’app ufficiale Trenitalia, perché ha la possibilità di fare ricerche dei soli treni regionali (dove si può viaggiare con bici montata).
Sempre perché sono paranoica, ed un po’ vecchia, non compro i biglietti online, ma vado al self service: in questo modo qualsiasi cosa succeda posso sempre chiedere in biglietteria (per fortuna mi è servito poche volte perché non ci capiscono granché di viaggi in treno con la bici).
In sintesi, questa app mi permettere di:
– verificare lo stato del treno (partito, in ritardo, e cose così…) e presunto binario;
– effettuare la ricerca dei treni limitandola solo ai regionali e regionali veloci: spesso non coincide che i consigli del self service di Trenitalia, è bene memorizzare le varie tratte per poter fare tutti i biglietti singolarmente;
– verificare le stazioni del tragitto: difficile che io salgo e scenda a inizio e fine tragitto ed ho sempre paura di saltare la mia stazione e perdermi da qualche parte.
+++Trenitalia
Ebbene sì, una delle app peggio fatte della storia, era una delle app che usavo di più, prima dell’avvento di Orario Treni. L’utilizzo principale è quello di confronto dati con quanto mi dice Orario Treni, sempre attendibile, ma io rimango paranoica.



—Le app alternative—
+++ViaMichelin e Google Maps
Per i primi viaggi i percorsi li facevo mettendo insieme queste app e Naviki. Con il tempo mi sono resa conto che dovrei comprare un gps e che, al momento, il modo più attendibile per tracciare un percorso è confrontare Naviki con la ricerca di Google Maps per i pedoni.
L’ideale sarebbe appunto un gps apposta dove caricare sopra le tracce: il sito OpenStreetMap è una fonte molto interessante in questo senso.
+++Conto online
Questa app è personale a seconda di dove avete il conto.
Sempre per la questione della paranoia, e che viaggio con pochi soldi, è sempre bene tenere d’occhio il conto, anche perché se posso non mi porto dietro contanti e pago tutto con il bancomat.
Il giro sul Lago di Garda l’ho fatto con budget inesistente: tolte le spese dei treni e di pernottamento, avevo 20 euro di budget quotidiano per il cibo e niente extra, e ce l’ho fatta. Questo a dimostrazione che se si vuole si viaggia con poco.
+++Meteo
Un’altra app utile, ma soggettiva, è quella con cui verificare il meteo. Non ne indicherò nessuna in particolare, perché ci sono diverse scuole di pensiero tra chi è e chi non è attendibile, ma verificare il meteo prima di un viaggio è sempre utile per incappare in sorprese sgradite: il mal tempo è nemico della voglia di pedalare.
Le app non sono tutto, sono uno strumento.
Il viaggio lo fa la voglia di pedalare, di perdersi e di ritrovarsi, il desiderio di fare un’esperienza nuova.
Oltre alle app, ad esempio, mi compro libri sugli itinerari che mi interessano, e faccio consultazioni online: leggo le esperienze degli altri con il desiderio di fare la mia esperienza, perché dopo tutta questa organizzazione è sempre bene ricordarsi, che quasi niente andrà come si era immaginato, ed è proprio questo il bello del viaggio.
(Tutte le app citate in questo post le ho testate solo su Android)
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