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Come acquistare una bici elettrica.

Biciclettina, la mini bici simbolo de La Ciclista Ignorante.

In tanti mi avete chiesto cosa penso del bonus mobilità e dell’incentivo all’acquisto di bici e monopattini elettrici.

Premessa numero uno: non ho assolutamente seguito la questione nei minimi dettagli. Quel che so è che moltissime persone hanno pensato di investire sulla bicicletta elettrica per una serie di indubbi vantaggi, soprattutto in città come Genova, tutte sali e scendi.

Premessa numero due: sono convinta che, al di là della geografia, si possa vivere la propria città anche con una bici non elettrica, perché se si ragiona bene, il raggio d’azione delle nostre vite (nella maggior parte dei casi) è ridotto ad un numero ristretto di chilometri entro cui farsi la gamba. Vaghiamo per lo più tra la casa e il lavoro e, per chi ha figli, anche tra la scuola (per lo più di quartiere) ed eventuali attività extra. Se ci pensate bene, la Vostra Vita in città è per la maggior parte del tempo all’interno di quel raggio d’azione. Ma questa è una considerazione personale, non oggetto di questo post.

Quello di cui volevo parlarVi oggi è la consapevolezza all’acquisto, soprattutto in caso di e-bike.

Iniziamo dalla fine: comprare una bici elettrica è impegnativo come comprare un’automobile o uno scooter, non tanto per il prezzo in sé, ma per l’assistenza.

Quando si compra una macchina o uno scooter, si valuta se nella propria zona/città c’è un’assistenza autorizzata in primis e, non meno importante, che fama hanno, per non ritrovarsi (caso reale) a comprare un’auto a Genova ma andare a Milano per l’assistenza.

Quando si acquista una bici, in generale, non si pensa mai all’assistenza. C’è questa idea che le bici non si rompano, siano eterne o, ancora peggio, cosa ci vuole ad aggiustare una bicicletta. Quando si parla di una cosiddetta bici muscolare questo luogo comune è impossibile da sfatare (e non Vi nego che vedo le peggio cose). In caso di una bici elettrica questo tipo di ragionamento è completamente sbagliato.

Mani da ciclomeccanica su bici elettrica foto di Fabio Bussalino

A meno che non siate esperti di elettronica e non temete alcun problema perché smanettate, se capita qualcosa sul motore dovete essere tranquilli di avere un’assistenza pronta ed efficace.

Se per quanto riguarda la batteria è relativamente facile acquistarne una, sono diverse le attività che si stanno specializzando in questo, per quanto riguarda i motori le cose sono un po’ diverse.

Innanzitutto per la garanzia. A seconda dell’acquisto questa può variare da uno a cinque anni (in base all’offerta di mercato): se si prova ad aggiustare in autonomia un motore che, teoricamente, è ancora in garanzia questa si perde. Ma cosa più importante sono le competenze necessarie a lavorare su un motore elettrico, per quanto considerato semplice sono competenze specifiche, anche perché ogni casa produce il proprio motore. Esattamente come ogni casa automobilistica o motociclistica produce i suoi mezzi. Vi siete accorti come le officine di auto e moto negli anni si siano sempre di più specializzate?

Il mondo della bicicletta è un mondo selvaggio, dove ogni casa produce i suoi standard, le e-bike non fanno eccezione.

Nella mia ciclofficina ne sono passate parecchie. Su alcune il problema era facile, quasi sempre il sensore di movimento. In alcuni casi sostituire il pezzo costava più del valore della bici: mezzi comprati in economia, dove non esistono connettori, i passaggi cavo sono letteralmente assurdi ed iniziare a mettere mano comporta molta manodopera con il rischio di nessuna resa.

Manutenzione monopattino elettrico

Quando valutate l’acquisto di una bicicletta elettrica, ricordateVi che ciò che pagate, oltre il mezzo, è l’assistenza.

Comprate online solo se le condizioni di assistenza sono chiare, se avete un numero da chiamare e non solo qualche vaga email di riferimento. Il risparmio apparente immediato non è mai una buona cosa, in questo caso ancora meno.

Chiudo questo post con una piccola nota sui monopattini elettrici. Ormai fa parte del mio lavoro sostituire la camera d’aria dei monopattini elettrici. È un lavoro macchinoso, soprattutto sulla ruota con il motore, in molti modelli non staccabile tramite connettore dal corpo del monopattino: non si lavora comodi.
I copertoni dei monopattini sono duri e, dopo diverse prove ed averci lasciato le mani un paio di volte, sono passate dall’eseguire il lavoro in cinque ore a circa un’oretta compreso smontaggio e rimontaggio ruota.

La camera d’aria permette una migliore guidabilità, ammortizza di più l’impatto con il terreno/asfalto, rende il mezzo più morbido. Però costa in termini di assistenza, a meno che non impariate in autonomia a fare il lavoro. La gomma piena ha una resa completamente diversa su strada ma non costa in termini di assistenza. La scelta è assolutamente personale, come sempre.

Insomma, quello che ci tenevo a dirVi con questo mio post, frutto della mia esperienza diretta, è scegliete consapevolmente e non solo sull’onda della convenienza economica.

Nota a margine: valutate bene la scelta del motore al mozzo o sul movimento centrale, non solo per una questione di baricentro e guidabilità della bicicletta, ma per il costo della manodopera in caso di foratura.

Una ruota con il motore è più pesante da maneggiare, a volte anche di molto, e in alcuni modelli (troppo economici) non esiste un connettore per poterla staccare dall’impianto elettrico, lavorando così con la ruota appesa e in modo molto poco agile. Esistono delle camere d’aria apposite per sostituirla senza smontare completamente ruota e copertone, ma il costo è ancora piuttosto sproporzionato.

La scelta del motore sul movimento centrale o sulla ruota influenza direttamente i costi in caso di sostituzione del motore: un conto è smontare solo il motore, un altro rifare la ruota o ricomprare l’intera ruota.


Ne parlo anche sul Podcast…

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