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Dentro.

La felicità è la causa e non l'effetto. Per raccogliere felicità, serve piantare semi di felicità, tanto semplice da dire quanto difficile da mettere in pratica, ma da questa legge non si sfugge.

Quanto è difficile parlare di felicità, lo è sempre, ma in questi giorni ancora di più. Quanto è difficile dire alle persone guarda che la felicità è dentro di te, non fuori. Oggi più che mai questa cosa dovrebbe essere evidente. Oggi che tutte le nostre certezze, del mondo per come lo conoscevamo fino a poco fa, sono crollate. Ora che non abbiamo veramente idea di cosa sarà del domani, in previsione di una crisi economica mondiale, con una pandemia gestita in modo diverso in tutte le parti del mondo.
Ora, oggi, che ci ritroviamo ad andare al supermercato e guardare male (più del solito) chi ci si avvicina. Oggi che vorremmo abbracciare anche unə sconosciutə solo perché non lo possiamo fare.

La felicità non è fuori. Anche se oggi più di ieri è una cosa complicata e difficile da capire, il punto è proprio questo: poco importa capire razionalmente, è necessario sentire e sentirsi.

La felicità è quel calore dentro a cui attingere in ogni istante, che tuttз ma proprio tuttз possiamo tirare fuori, anche oggi anche ora. Qualsiasi cosa succederà nessuno potrà levarvela.

Attualmente, proprio mentre scrivo, non ho i mezzi economici per arrivare a fine settimana. Con la mia attività di meccanica di bici posso aprire e lavorare, ma sarà molto difficile che qualcuno ritiri (ed è giusto così), come altrettanto difficile sarà che qualcuno mi porti nuovo lavoro.

Il paradosso è che non sarei stata tranquilla neanche nel vecchio lavoro (c’è ancora questa cosa, dopo più di un anno, io sono quella brutta e cattiva che ha lasciato il posto fisso). Insomma, per dire che no, non ho nessun paracadute.

Eppure, in questo momento, proprio ora mentre scrivo, ma anche un po’ prima ed un po’ dopo (spero), l’unica cosa che sento fortissima è la gratitudine per la mia Vita, esattamente questa, nella sua forma presente.

Attingo a me stessa, dentro, alla mia felicità, alla felicità di essere come sono, spettinata, in pigiama, un po’ in sovrappeso, perennemente in lotta con il conto in banca. Perché potrei anche essere figa e ricca, ma se dentro di me non c’è amore per me stessa, pace, armonia, e quindi felicità, tutto il resto è inutile.

GuardateVi dentro. È normale avere paura, è normale non piacersi totalmente, ma iniziate a guardarVi dentro, ad ascoltarVi, ad amarVi per come siete. In quel posto c’è la felicità. Che è la causa non l’effetto, è il seme ancora prima che la pianta, perché la felicità è l’inizio del viaggio non la meta.

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