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Apro i social in modo randomico e non uso le notifiche.

A livello professionale ho iniziato ad usare i social verso fine 2016, è passato qualche anno ed ho fatto un po’ di esperienza, fino ad arrivare al mio personale compromesso sostenibile. Mi rendo conto che è una parola un po’ abusata, ma mai come in questo caso necessaria.

Una scelta, oltre ad essere ponderata e studiata, deve essere sostenibile sul lungo periodo: in pratica uso i social quando ne ho voglia, per come mi sento, se ho qualcosa da dire. Rimango dell’idea che le parole lasciate su queste piattaforme siano sempre un po’ perse, un po’ per distrazione, un po’ perché siamo continuamente stimolatз da nuove informazioni, un po’ perché comandano gli algoritmi (su cui ci illudiamo di avere controllo adottando le più svariate strategie, di cui in realtà diventiamo solo che schiavз).

In sintesi, prediligo altri luoghi

Sono tutti spazi dove è possibile commentare e interagire.

Se ti interessa una spiegazione più approfondita prosegui la lettura.

Da quando ho cominciato a comunicare online ad oggi sono cambiate moltissime cose. Uno dei miei primi blog era su Splinder, chissà chi se lo ricorda. I social da mezzo per condividere la quotidianità sono diventati strumento di lavoro, tutte queste piattaforme sono entrate in borsa, il loro scopo è produrre utile. Il fatto che non paghiamo per iscriverci, non vuol dire che siano realmente gratuite, lo dimostra anche l’arrivo dei nuovi servizi come, ad esempio, la spunta blu a pagamento.

C’è un famoso detto tra chi si occupa di digital marketing: se è gratis, la moneta sono i tuoi dati.

Non ne voglio fare un discorso di privacy, il punto è che chi lavora con i social deve sottostare a quel che chiede l’algoritmo per emergere e sempre di più deve investire in tempo per creare contenuti e pubblicità per farli arrivare a più persone possibili.

Le regole del gioco sono cambiate da tempo e questo ha portato a molta ipocrisia, storytelling costruito a tavolino, la ricerca di seguito e popolarità a tutti i costi.

Non intendo giudicare sia chiaro, ogni persona fa le proprie scelte in base ai propri obiettivi, alle proprie risorse ed energie, al proprio tempo. Personalmente ho sempre cercato di comunicare in modo semplice e trasparente, e da un po’ ho deciso di investire il mio tempo e le mie risorse in modo differente.

Sono stata fuori dai social per anni, usandoli poco o niente. Sono passata dal pubblicare tutti i giorni al farlo una volta ogni tanto, investendo in tutt’altro tipo di comunicazione. La vita è un continuo susseguirsi di scelte e compromessi e la misura di quanto tieni a qualcosa sta tutta in quanto decidi di scendere a compromessi.

Continuerò ad usare i social in modo anarchico, continuerò a scrivere (rimane la mia forma di comunicazione preferita) quando avrò qualcosa da dire, senza seguire le mode del momento. Modi per comunicare oltre i social ce ne sono diversi.

Se volete comunicare velocemente con me, scrivetemi fuori dai social. Se volete sapere cosa combino e leggere quello che scrivo, c’è questo Blog e consiglio la Newsletter e/oil canale Telegram. Se preferite ascoltare c’è il Podcast.


La Ciclista Ignorante è un progetto che ambisce a diffondere e condividere un nuovo stile di Vita, basato sull’etica, la trasparenza, la contaminazione di idee, un progetto in cui la bicicletta è sempre stato un mezzo e mai il fine. Lo scopo del Blog e di tutto l’universo connesso è incoraggiare le persone che inciampano nei miei contenuti, con uno sguardo attento a chi si sente più fragile, discriminatə, indifesə, impauritə.

Se apprezzi il mio lavoro, se tra i miei contenuti hai trovato quel valore che cercavi, sostienimi!

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