Non ricordo tutti gli articoli che ho scritto, ma alcuni mi sono rimasti particolarmente impressi, in buona parte perché penso siano da buttare, come quello qui sotto.
L’originale è del 10 gennaio 2017, oggi (8 maggio 2022) l’ho riletto e mi sono resa conto (succede spesso) che è meno peggio di quello che pensavo: ho fatto le pulci a me stessa ma, soprattutto, ne ho cambiato il titolo. Più proseguo in questa revisione, più mi accorgo che non sono tanto i vecchi articoli a non funzionare, piuttosto la mia scelta dei titoli all’inizio era penosa.
Buona lettura?❤️
Guardo il mio blog e non so bene cosa scrivere, sono così tante le cose che vorrei trasmettere attraverso queste pagine, soprattutto a chi vorrebbe cominciare a pedalare ma non se la sente per tanti motivi… ma non so bene cosa scrivere.
Rimango stupita di me e di essere arrivata fin qui.
Stasera sono particolarmente stanca, oggi è stato il lunedì di rientro al lavoro, piuttosto inconcludente ed un po’ nervoso. Finito di lavorare sono andata a trovare una mia amica, che ovviamente abita sulle alture genovesi: stanca o non stanca, appena salgo in bici è tutto un altro mondo.
Quando ho iniziato a pedalare non immaginavo tutto questo: credevo che al primo freddo o alla prima pioggia avrei smesso, che alla prima serata in ufficio a fare straordinari mi sarei pentita perchè la bicicletta é troppo faticosa.
Più di un anno fa ho venduto lo scooter.
Il primo motorino l’ho avuto a 14 anni, non mi sono mai mossa a piedi (se non quando era fermo dal meccanico, disperandomi), per fare anche il più piccolo spostamento prendevo lo scooter. I primi mesi di bicicletta ancora alternavo i due mezzi: all’epoca abitavo in alto e quando capitava di dover fare la spesa della settimana o comprare le lettiere dei gatti, lo scooter era decisamente più comodo.
Ma si può continuare a pagare l’assicurazione, il bollo e la benzina per la lettiera dei gatti? Intendiamoci io adoro i miei gatti, però…
E poi ci pensa la Vita: ho trovato una casa nuova, più comoda, in pianura e più centrale, e ho deciso di fare una prova: ho sospeso l’assicurazione e portato lo scooter fuori Genova, a più di 30 km da casa mia. Quanto mi sarebbe mancato? L’ho venduto due mesi dopo. Da quel giorno è passato più di un anno e non mi sono mai pentita della mia scelta.
Oltre al guadagno economico (soldi risparmiati per la benzina, oltre a bollo e assicurazione), c’è quello che definisco il guadagno umano, a mio avviso ben più importante.
Vivo molto di più la mia città, mi sposto ad un ritmo che sento più affine e faccio cose mai fatte come ad esempio una spesa più critica, guardo al mondo con occhi nuovi, mi interesso di ambiente e di economia.
Questi solo alcuni esempi di cosa mi abbia regalato in questi primi anni la bicicletta, oltre ad una maggiore sicurezza in me stessa, in quello che sono e in quello che voglio.
Non sono una fondamentalista della bicicletta, io amo spostarmi in bici, è una scelta personale che rispecchia me stessa. Se vi confrontate con dieci ciclisti diversi, avrete dieci esperienze diverse, ed è giusto così: perché il legame bici-uomo è unico, e sta proprio lì il bello.