Pensateci, in fondo Pollyanna aveva ragione o, forse, come tuttз quellз della mia generazione, sono stata rovinata dai cartoni animati giapponesi, da Pollyanna che cercava la felicità in ogni situazione ai Cavalieri dello Zodiaco che erano felici di prendere mazzate in nome della giustizia. Lo ammetto, sono un po’ così, non so se per i cartoni giapponesi, o perché pratico il buddismo da anni.
Chissà, nel tempo forse mi sono accorta che in quelle storie un qualche insegnamento c’era, in ogni caso mi sento un po’ come Pollyanna e ricerco la felicità in ogni cosa.
Non sono sempre stata così, lo sono diventata. Perché la ricerca della felicità non è quello che crediamo che sia e perché tenere un diario della gratitudine non serve a niente se poi non metti in pratica. Per questo ho realizzato la mappa che stai leggendo.
A scanso di equivoci, non sono una psicologa, né una coach, una mentor e qualsiasi altro inglesismo ti venga in mente. Non ho la pretesa di fare ciò che non ho le competenze per fare e questa piccola sfida non pretende di sostituirsi a specialistз ben più qualificatз.
L’idea è nata a forza di sentire le persone lamentarsi, io sono anche genovese, del mugugno ne abbiamo fatto una marchio di fabbrica. Ma la lamentela fine a sé stessa, lo ammetto, mi urta e non escludo sia un mio limite.
Mi piace trovare le soluzioni ai problemi, sono incapace di rimanere passiva di fronte a qualcosa che non va, se poi è un’ingiustizia non mi tiene nessunə. Ma, ancor più di tutte queste cose insieme, non sopporto la narrazione imperante e incessante della felicità che ci circonda né tantomeno quella sulla gratitudine.
Di diari della gratitudine in giro ne abbiamo visti tantissimi e trovo che ci sia un piccolo problema in questa modalità: a cosa serve tutte le sere (sforzarsi di) ringraziare se poi non mettiamo in pratica nella nostra vita e non facciamo di questa gratitudine delle azioni pratiche e concrete?
Scrivere la sera su un diario e poi il giorno dopo ripartire come se niente fosse con le stesse dinamiche non ha senso, perché se non cambi le domande non avrai mai risposte diverse.
E sulla felicità potrei parlare per ore, ripetendo lo stesso identico concetto in mille modi diversi.
Guardati i piedi, sì adesso mentre leggi, ecco la felicità è lì sotto non devi cercare da nessun’altra parte.
Siamo letteralmente bombardatз di informazioni, pubblicità, video e contenuti di ogni genere dove la felicità è descritta come un qualcosa da raggiungere: la macchina nuova, il nuovo telefonino, un corso, un film, il matrimonio, la vacanza, mettici quello che vuoi. Tutte queste descrizioni hanno lo stesso comun denominatore: la felicità è qualcosa di esterno e non durerà che un attimo.
Frasi del tipo non aspiro ad essere felice ma a raggiungere la serenità l’abbiamo detta tutte e tutti almeno una volta nella vita se non di più, come se poi le cose fossero realmente distinte. La felicità è stare esattamente dove sei, con un altro paio di occhiali sul naso: quelli che ti fanno vedere che si può essere felici in ogni situazione, che non vuol dire non arrabbiarsi mai o non provare tristezza. Hai mai visto il film Inside Out? Se non l’hai fatto, corri ora, perché spiega molto bene proprio questo concetto.
I sentimenti umani si compenetrano, non siamo divisi a comportamenti stagni in cui se attivi un sentimento l’altro svanisce: ti è mai capitato di essere triste per la morte di una persona cara e allo stesso tempo di sentire sollievo perché sai che non soffrirà più? Fa strano vero? Però è quello che siamo: esseri complessi e di conseguenza lo è quello che proviamo.
Quindi riguardati i piedi ogni volta che ti sembra di annaspare e pensi di non farcela e pensa ok la felicità è qui sotto, non devo diventare Indiana Jones e andare alla ricerca dell’arca perduta.
Ho creato Happy 🦋 non perché ti risolverà la vita, ma per aiutarti a diventare più veloce in questo esercizio di consapevolezza.
Ti capiterà sempre di perderti per strada ma, se riuscirai a far tuo un certo modo di vedere, sarai sempre più veloce nel riconoscere cosa sta accadendo per capire come affrontarlo.
Happy 🦋 è un modo tra i tanti, uno strumento, un punto di partenza non il punto di arrivo. L’ho creato sulla base della mia esperienza personale che in quanto tale non è assoluta. Anzi ti invito, se avrai voglia, di suggerirmi tutte le modifiche che possono aiutare a migliorare questo strumento.
Bene, cominciamo!
Ora ti elenco alcune indicazioni di massima per compilare la tua mappa ma, ricorda, non sono scritte nella pietra, usale per iniziare e poi trova la tua strada. Io sono sempre qui per qualsiasi consiglio, aiuto e confronto.
- Compila la mappa per 30 giorni di seguito: se salti uno o due giorni non è un problema, se hai modo segnati perché non hai avuto tempo, tipo sono in ferie e mi sono goduta la giornata oppure non ho avuto un attimo per respirare, saranno importanti anche questi appunti alla fine dei 30 giorni.
- Se salti più giorni di seguito, meglio ricominciare: è un allenamento e in quanto tale ha bisogno di costanza. So bene quanto sia difficile, è sempre una sfida ma è proprio questo processo che aiuta a interiorizzare certi meccanismi che sono tutto fuorché automatici.
- Personalmente affronto tutto con l’ironia, lo hai notato leggendo fin qui, ma occhio ad usare troppo sarcasmo: la mappa ha bisogno di sincerità e serve a scavare nei propri sentimenti, se mascheri tutto con il sarcasmo può non avere senso.
- Ogni giorno dovrai scrivere:
- 5 cose per cui provi gratitudine
- come percepisci il tuo sentimento di gratitudine: spontaneo, forzato (non senti gratitudine ma vuoi allenarti a sentirla), razionale (una via di mezzo tra spontaneo e forzato). Aggiungi le etichette che desideri ma non esagerare con le variabili per favorire il colpo d’occhio di cui parlo qui sotto
- 5 cose che non sono andate come avresti voluto e cosa avresti voluto
- I perché queste 5 cose non sono andate come avresti voluto
- Cosa pensi di poter fare per indirizzarle nel modo che desideri
- Con che umore ti sei alzatə e con che umore vai a dormire (come bonus consiglio di segnarsi anche che tempo fa, potrebbe essere utile capire se e quanto il proprio umore è influenzato dal meteo)
Nota: si può provare gratitudine per qualsiasi cosa, dalla macchina nuova all’aumento di fatturato, per il nuovo taglio di capelli o perché la parmigiana è venuta benissimo. Non deve essere un atteggiamento solo spirituale, quasi ascetico: la nostra quotidianità è ricca di tante cose differenti e quelle materiali non sono meno importanti di quelle spirituali, anzi a dirla tutta questo dualismo non serve a nulla se non a credere che provare gratitudine è una pratica inutile e che la felicità esiste solo lontano.
- Se all’inizio 5 cose sono troppe non preoccuparti, è normale. Se alla fine 5 cose sono troppe perché racchiudi tutto in poche semplici frasi, è normale. Non fissarti sul numero: inizia a scrivere.
- Quale momento della giornata scegliere è una decisione soggettiva, solo tua. Se come me fatichi a crearti una routine, prova a scegliere sempre lo stesso momento: al mattino allungando la colazione (se la fai), la sera prima di andare a dormire. L’ideale sarebbe che fosse realmente un momento solo per te: niente figlз, maritз, moglз, cani, gatti, leocorni… Poi c’è la realtà di tutti i giorni. Se aspetti che sia tutto perfetto, non comincerai mai. Inizia ora!
- Se decidi di compilarlo al mattino, oltre a scrivere come è andata il giorno prima, puoi provare a ipotizzare come andrà la giornata: la felicità è una scelta e lo è decidere con che umore affronti la tua quotidianità.
- Cosa succede alla fine dei 30 giorni? Ti prendi il tempo per rivedere tutto. Un consiglio può essere quello di utilizzare pennarelli e evidenziatori o comunque un sistema di colori: colori uguali per sentimenti simili e alla fine dei 30 giorni salterà all’occhio cosa ha prevalso nella tua vita. Da lì sarà tua la scelta di decidere se continuare, smettere, chiedere un aiuto professionale, essere orgogliosa del percorso fatto… le possibilità sono infinite ma non ho la sfera di cristallo e, come detto, questo è uno strumento, la mappa per iniziare il viaggio.
- Ho creato Happy 🦋 come template su Notion e come file pdf, ma puoi compilarlo come vuoi: su un tuo quaderno, un foglio enorme appeso al muro, puoi crearti il tuo template sulla tua app di appunti preferita. La forma conta poco, ma ricorda che più agevolerai il colpo d’occhio alla fine dei 30 giorni più facile sarà decidere i passi successivi.
- Non starò a scrivere le solite faq come quando ti vogliono vendere qualcosa, perché non sto vendendo niente. Questa idea è nata con il desiderio di aiutare una persona in particolare nella mia vita, ma lo spirito ignorante è quello della condivisione e, siccome credo possa essere di aiuto anche ad altre persone, ho deciso di renderlo pubblico. Condividilo con chi vuoi sempre con l’accortezza di ricordare che è un punto di partenza e che non sostituisce in alcun modo un aiuto professionale.
- Se pensi che possa esserti utile, possiamo sentirci prima di cominciare, durante e/o dopo. Non solo lo condivido, ma io stessa compilo questa mappa ciclicamente. Puoi prenotare la tua call a questo link (se non trovi nulla di compatibile con i tuoi orari, scrivimi che una soluzione la troviamo).
Buon viaggio!
grazie, come prima cosa.
leggendoti si aprono mille porte, mille riflessioni e voglia di miglioramento.
questa sarà la prima delle cose che scriverò su Happy: la tua newsletter (che leggo con molta incostanza) è una cosa per cui oggi ho provato gratitudine. La possibilità di vedere che c’è un altro modo di vedere, sempre, le cose.
Grazie a te per queste parole meravigliose ❤️