I freni v-brake sono i freni a pattino più diffusi sul mercato, montati su diversi modelli di bici, partendo dalle cosiddette biciclette da supermercato a quelli più economici tra e-bike e MTB, passando per le bici da bambino. E sono irregolabili: succede che un pattino sfiori sempre, oppure la corsa leva sia troppo lunga, si passa dalla bici frenata alla bici che non frena. Come dico spesso, sono il male.
Che si fa? Si cambiano? Non si può, o meglio si può fare tutto, ma non ha senso economicamente parlando e poi, diciamocelo, fa brutto dire al cliente questi freni mi sono antipatici cambiamoli.
Un po’ di tempo fa avevo raccontato di come potesse essere utile girare l’ordine delle rondelle coniche, oggi Vi racconto la mia personale tecnica, raggiunta dopo averne regolati veramente tanti.
Innanzitutto la corsa leva di questo tipo di freni deve essere morbida.
Abituata con i freni a disco, dove personalmente amo che appena tocchi la leva il freno risponda, sui freni a pattino è sconsigliata una regolazione così stretta (sui v-brake, come su gli u-brake, i cantilever e i caliper). Mi è successo che qualche cliente tornasse a dirmi frena troppo, in effetti rischi che la ruota si impunti troppo bruscamente e la frenata risulti troppo nervosa.
Presa consapevolezza di questo importante dettaglio, da un po’ regolo i freni in questo modo:
- Verifico la corretta posizione dei pattini
- Controllo il corretto fissaggio della ruota sul telaio e l’integrità del cerchio
- Verifico la centratura della ruota e l’integrità del mozzo, ossia che la ruota non oscilli
- Chiudo il cavo con l’ausilio della terza mano, verificando che la ruota sia sufficientemente libera
- Freno più volte per verificare che i braccetti si muovano in modo il più simmetrico possibile. In realtà un po’ di asimmetria è congenita, ma quando è troppa sbilanciata agisco sulle viti presenti alla base del braccetto (tecnicamente dette viti di registrazione della forza della molla) in modo da riequilibrare le forze. Se il braccetto freno è fermo/lento, la vite va avvitata, se si muove troppo rispetto all’altro va svitata.
- Una volta sistemata la simmetria di movimento dei braccetti freno, riapro il sistema staccando il cavo e richiudo il cavo come spiegato al punto 2.
A questo punto se il lavoro è andato bene, la ruota è libera, non frenata, la corsa della leva è morbida ma non arriva in fondo fino a toccare la manopola e la bici frena correttamente. Nel caso si voglia lavorare di fino si può svitare (aumentando così la tensione del cavo) sulla vite di registro presente sulla leva per regolare ancor più precisamente la corsa della leva stessa.
La terza mano è lo strumento fantastico che vedete in foto.
È molto utile anche per i freni a disco meccanici e di recente ho iniziato ad usarla anche per il tiraggio dei cavi cambi: serve sicuramente una certa sensibilità e esperienza per acquisirne l’uso in modo ottimale.
È bene ricordare che questo tipo di regolazione si può fare anche se sprovvisti di terza mano, (forse) serve un po’ più di pazienza.
Questo post è frutto della mia esperienza diretta e personale in ciclofficina. Non è un metodo assoluto, solo il mio. Non so se sono riuscita a esprimermi al meglio per scritto, se alcuni passaggi possono sembrare imprecisi o confusi, chiedete pure.
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