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Mestruazioni, endorfine e bicicletta.

Dettaglio di una mia opera utilizzata come foto di copertina dell'articolo. Per chi vuole curiosare sono tutte su https://laciclistaignorante.it/estemporanee/

Quando ero ragazzina dicevo sempre se mi viene il ciclo che sono in movimento non ho dolori. Non sapevo che questa cosa avesse senso, pensavo fosse una suggestione. Ma prima di andare avanti, due premesse importanti.

Questo non è un post medico: mi sono documentata, ma non sono una dottora e non ho una formazione scientifica, tutto quello che segue è frutto della mia esperienza e può contenere errori.

Ciclo e mestruazioni sono due cose diverse: il ciclo mestruale è il tempo che intercorre tra una mestruazione e l’altra, mentre per mestruazioni si intende i giorni di flusso. Nel linguaggio comune vengono usati come sinonimi ma non lo sono ed è fondamentale capire questo concetto, è il punto di partenza per capire come siamo fatte.

Ho iniziato a studiare le mestruazioni dopo essere salita in sella.

Pedalare ha aperto una porta, innescato la curiosità necessaria per capire il mio corpo e percorrere la strada per amarmi di più.

Non avevo mai approfondito: per me l’arrivo delle mestruazioni significava non essere incinta, quando arrivavano arrivavano e neanche tenevo il conto.

La prima volta che ho avuto le mestruazioni avevo nove anni: ero diventata signorina, mi hanno spiegato come funzionava un assorbente e stop. Di queste cose non se ne parlava. La mia vita, il mio peso, la mia bassa autostima e la mia pessima vita sentimentale non mi hanno mai dato l’occasione di approfondire. In fondo, apparentemente, non ce n’era bisogno, non rischiavo di rimanere incinta.

Ringraziavo sempre quando mi arrivavano in movimento, ossia mentre ero intenta a fare qualcosa, qualsiasi, che non fosse stare ferma a guardare la tv o a dormire. Sapevo che non avrei avuto dolori o sarebbe stati molto ridotti.

Ora so perché ha senso: il corpo in movimento produce endorfine e, da quando sono ciclista, dal secondo giorno di mestruazioni mi obbligo a pedalare, perché so che se lo faccio mi passeranno i dolori.
Potrei prendere qualcosa, sarebbe più pratico, ma in generale non amo prendere medicine se non strettamente necessarie e, per via dell’asma cronica, ne prendo già fin troppe.

Iniziare ad usare la coppetta invece dell’assorbente è stato per me un buon passo avanti, come racconto qui, ed è stato proprio in occasione di questo cambio che ho studiato scientificamente come funzionano le mestruazioni. Lo spiego semplicemente: l’utero prepara il nido per l’ovulo, se questo non viene fecondato, il nido non serve più e viene espulso, da qui il flusso mestruale.

Ovviamente il discorso è molto più ampio di così: i giorni di durata non sono per tutte uguali, così come i dolori, l’effetto che gli ormoni producono sull’umore, la produttività, l’energia.

Siamo tutte diverse, in più tutto cambia nel caso si assumano anticoncezionali chimici, che incidono sugli ormoni, che possono influire sul decorso delle mestruazioni. Ci sono donne che non hanno il minimo dolore e donne devastate che in quei giorni non riescono neanche ad andare a lavorare.

Credo di essere sempre stata nella fascia fortunata, anche quando avevo poca cognizione di me stessa, le mestruazioni veramente dolorose da non farmi muovere sono state poche

In più, da quando sono ciclista ho deciso, a prescindere, di curare i miei dolori mestruali pedalando. E per questo ringrazio il mio ex lavoro: avendo un lavoro fisso quotidiano, dovevo comunque pedalare per andare al lavoro (la bici è il mio unico mezzo di trasporto), ed è stata la mia salvezza in molte occasioni.

Momenti di felicita pura

Fare sport produce endorfine.

Non lo dico io, lo afferma la scienza.

endorfina s. f. [dall’ingl. endorphin, comp. di endo- e (mo)rphin(e) «morfina»]. – In biochimica, nome generico di un gruppo di composti organici, polipeptidi, isolati dall’ipofisi e dall’ipotalamo, oggetto di studio per il ruolo che presumibilmente svolgono sui meccanismi del dolore e sui fenomeni affettivi. Esistono una α-e. e una β-e., con azione analgesica e tranquillante, e una γ-e., cui è stata attribuita la capacità di indurre un comportamento violento. (Fonte Treccani)

(Per un ulteriore approfondimento: Enciclopedia Treccani e Dizionario di Medicina)

Le endorfine sono anche dette morfine endogene: semplificando, il nostro corpo è in grado di produrre morfina, ottenendo gli stessi effetti che avrebbe quest’ultima sul dolore.

Quindi pedalare per alleviare o, addirittura, far sparire del tutto, i dolori mestruali come i crampi è un buon metodo. Fare sport induce il nostro cervello a produrre in particolare beta endorfine che hanno un effetto analgesico.

Si può ottenere lo stesso effetto mangiando cioccolato, ridendo, abbracciando qualcuno che amiamo, accarezzando il nostro animale domestico, meditando e ascoltando musica (e sicuramente in molti altri modi che ignoro).

Trovo che pedalare (e in generale allenarsi) sia molto efficace per affrontare i dolori mestruali: fare sport agevola una produzione di endorfine immediata e massiccia. Sono una gattara, vivo con quattro gatti, ma stare con loro non ha lo stesso effetto immediato.

Sono perfettamente consapevole che una persona non fa una statistica, né tanto meno una ricerca scientifica; porto la mia esperienza, come faccio sempre, e la metto al servizio di chiunque ne abbia bisogno.

Il punto non è combattere il dolore mestruale di per sé, il punto è conoscerci e trovare i proprio metodi per stare meglio.

Ci ho pensato tanto, e penso che come donne siamo soggette ogni mese ad un ciclo di ormoni difficile da gestire, soprattutto nella nostra società.

Anni fa non sono stati in grado di dirmi altro questo è un assorbente. Ancora oggi espressioni come ma hai il ciclo sono usate come sinonimo di sei nervosa. Ma la verità è che il corpo di una donna, in un mese, subisce molti cambiamenti, e questa cosa si ripete ogni mese. Non è facile viverli e parlarne, anche a causa dei preconcetti sociali e culturali che purtroppo vedono ancora le mestruazioni come un tabù.

Boccadasse allalba

Prima ho scritto dal secondo giorno.

Il primo giorno di mestruazioni solitamente ho i crampi. Cerco di stare in movimento e di non piangermi addosso, ma non mi forzo a fare quello che non voglio.

La scienza dice che per produrre endorfine bisogna allenarsi almeno per mezz’ora. Il mio ex tragitto casa-ufficio durava sette minuti. Eppure mi faceva bene. Forse era un effetto placebo o forse era la felicità di aver pedalato nonostante i dolori e il pessimo umore, eppure mi faceva bene.

Se il primo giorno non devo uscire (ora non ho più un lavoro dipendente e la mia gestione di vita è molto diversa) e non me la sento, non mi obbligo a fare niente. Se devo uscire, nonostante i dolori forti, capita che preferisca camminare al pedalare.

Il secondo giorno però mi devo dare una mossa per sbloccare la situazione e mi sforzo di più.

Allungo i percorsi se ho già degli impegni, altrimenti esco in bici lo stesso e mi faccio un giro. Mi sentirò una balena spiaggiata in bicicletta, imprecherò con me stessa ma so che tornerò a casa felice di essermi sfidata. I dolori a questo punto per me sono sotto controllo anche perché bene o male pedalo spesso, e in quei giorni cerco di farlo il più possibile.

Le rarissime volte in cui i dolori vincono, mi limito agli spostamenti minimi necessari per fare le cose che devo, e se proprio non ce la faccio vado a piedi: comunque mi muovo.

Sono giorni complicati, non solo le mestruazioni, ma tutto il ciclo: la sfida è con noi stesse, di stare bene e di non farci sopraffare dai nostri ormoni (e malumori).

Nota dolente a tutto questo è il mal di testa. Se ho mal di testa, pedalare peggiora le cose. A volte anche di tanto. Esattamente all’opposto di quel che dice la scienza.

Sempre secondo la mia esperienza personale, il mal di testa da mestruazioni non è come un mal di testa normale. Forse l’unica cosa peggiore che abbia mai provato è quello da sinusite (dove anche la luce mi dà fastidio). In questo caso mi rassegno a drogarmi (legalmente).

Tutto molto bello. Ma quindi ci stai dicendo che dobbiamo pedalare quando abbiamo le mestruazioni?

Sto dicendo che funziona pedalare (e in generale fare sport) per combattere i dolori mestruali. Non sto dicendo che tutte dovreste fare così.

Invece una cosa che secondo me dovremmo fare tutte è un viaggio dentro noi stesse per capire come funzioniamo: capirlo ci aiuta ad accettarci fino in fondo e, anche, a vivere il nostro ambiente più serenamente.

Ho iniziato da poco ad annotarmi, oltre chilometri quotidiani e percorso, umore e emozioni. Sto appurando come spiega Erika Irusta (la prima pedagoga mestruale al mondo) che non sono pazza, sono ciclica.

Il desiderio di scrivere questo post nasce da uno scambio di commenti su un social network, dove sono stata trattata da ingenua (e non solo) quando affermavo che pedalando produciamo endorfine ed abbattiamo i dolori mestruali. Allora ho iniziato a leggere tante cose. Credo che sia passato un anno da quel giorno.

Il mio desiderio più grande è che ogni donna in cerca di se stessa si trovi, e le mestruazioni sono un ottimo modo per iniziare questo viaggio.

Buona fortuna.


 Curiosità:

  • le endorfine sono state scoperte nel 1975, ancora oggi sono un mondo ignoto;
  • a quanto ho capito, anche riproducendole in laboratorio, non si riesce a farle assorbire per via orale e comunque difficilmente passerebbero le protezioni del cervello: abbiamo già tutto dobbiamo solo attivarlo.

Ne parlo anche sul Podcast…


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2 commenti su “Mestruazioni, endorfine e bicicletta.”

  1. Fai benissimo a parlare di queste cose!
    Un solo commento: il primo giorno di mestruazioni ho scalato il Grappa da Semonzo (quasi 20 km di salita con pendenza media dell’8,3%) e sono arrivata su in condizioni migliori rispetto alla base della salita, per dire ?
    Concordo su tutto!

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