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Musica in bici: sì, no, forse.

Mucisa in bici uso auricolari

Ascoltare musica alla guida come telefonare sono azioni che distraggono e questo al di là dell’uso di auricolari o meno. È una questione logica: anche se ci piace pensare di essere multitasking e poter svolgere diverse attività insieme, ognuna occupa una parte del nostro cervello. Alcune funzioni sono automatiche come respirare, camminare, guidare, sono tutte azioni che abbiamo interiorizzato, per metterle in pratica non abbiamo più bisogno di pensare e concentrarci su ogni singolo movimento.

Parlare mentre si compiono queste azioni, distrae, al di là del tipo di conversazione (personale, professionale, piacevole o meno che sia). Ed anche ascoltare la musica: puoi far parte del gruppo di chi a ritmo della musica si concentra o, come capita a me, canta per aumentare l’endorfine e stare meglio (e caricare la motivazione più che può). Qualsiasi sia l’azione che compi ascoltando la musica in un qualche modo ti estranei da quello che hai intorno, di conseguenza, la tua attenzione tende a calare.

Ascoltare la musica con entrambi gli auricolari (o le cuffie) mentre si è alla guida di qualsiasi mezzo di trasporto è criminale (come si suol dire la sto toccando piano), oltre che illegale e per questo passibile di multa e, in casi più estremi, di sospensione della patente.

Di quest’ultimo aspetto in bici non ce ne preoccupiamo, anzi colgo l’occasione per ricordare che non possono levarti punti dalla patente se fai un’infrazione mentre pedali. La Cassazione (Corte di Cassazione III Sezione Penale – n. 47589 del 16 ottobre 2017 – Pres. Amoresano) è stata molto chiara in merito.

Non può essere applicata la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, per illeciti posti in essere con violazione delle norme sulla circolazione stradale, a chi li abbia commessi conducendo veicoli per la cui guida non sia richiesta alcuna abilitazione o, se richiesta, non sia stata mai conseguita, o a chi li abbia commessi con il foglio rosa (nella specie la patente è stata successivamente conseguita).

Ma torniamo all’argomento auricolari e musica: possiamo usarli in bicicletta, possiamo ascoltare musica? Sì, no, forse?

Andiamo a leggerci l’articolo di riferimento del codice della strada, il 173:

1. Il titolare di patente di guida al quale, in sede di rilascio o rinnovo della patente stessa, sia stato prescritto di integrare le proprie deficienze organiche e minorazioni anatomiche o funzionali per mezzo di lenti o di determinati apparecchi, ha l’obbligo di usarli durante la guida. (102)

2. E’ vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ( smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante) ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia. E’ consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani.

3. Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 83 a € 332. (89) (101) (114) (124) (145) (163)

3-bis. Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 165 a € 660. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio. (101) (114) (124) (133) (145) (163)

Le norme non sono mai facili da interpretare, utilizzano un linguaggio specifico e possono confondere, ma il comma 2 è piuttosto chiaro: si può utilizzare UN SOLO auricolare e solo se entrambe le orecchie ci sentono bene, a meno di non appartenere alle forze armate (l’art. 138 a cui fa riferimento è un elenco infinito di corpi speciali, dall’esercito alla protezione civile).

Le parole utilizzate nella giurisprudenza non sono a caso ma molto specifiche. Se è indicata la parola auricolare al singolare è perché se ne può usare solo uno. Non è possibile utilizzare auricolari da entrambe le orecchie, men che meno cuffie e auricolari con cancellazione del rumore.

Sull’uso di entrambi gli auricolari in bici ho fatto non so quante discussioni e tutte che vertevano su un solo aspetto: ci sento benissimo anche se ho entrambe le orecchie occupate dall’auricolare.

Esiste una norma: se pensiamo che questa sia sbagliata non è commettendo un illecito che la cambieremo, bensì dimostrando perché è sbagliata, raccogliendo firme e presentando la propria proposta agli organi preposti secondo l’iter previsto dalla legge.

Sono consapevole che esistono tante leggi senza senso, la mia non vuole essere una difesa estrema della giurisprudenza a prescindere, in questo specifico caso sono concorde sull’utilizzo di un solo auricolare e non ho ancora sentito argomentazioni tali da farmi cambiare idea.

Ammetto che fatico a credere che la musica in entrambe le orecchie (e do per scontato ad un volume tale da non isolare totalmente) permetta l’ascolto di tutti i rumori intorno a noi mentre pedaliamo: sarei felice se qualcunə mi dimostrasse al di là di ogni dubbio che questo è possibile, sarei anche più tranquilla nel vedere persone alla guida (di qualsiasi mezzo) che utilizzano entrambi gli auricolari.

L’articolo non è finito ma ci sono 30 secondi di réclame: leggila per favore (clicca per aprirla) 🙃❤️

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Ultimo ma non ultimo: la sicurezza.

Al di là di norme e leggi, pensiamo alla nostra sicurezza in bici e questo è un argomento assai spinoso.

Non voglio ritrovarmi a fare discorsi in cui colpevolizzo l’utenza debole della strada, come pedoni e ciclistз, ma non possiamo ignorare che tra le prime cause di incidente c’è la distrazione alla guida insieme all’eccessiva velocità.

Ogni qualvolta si parla di questi argomenti si pensa (quasi) esclusivamente a chi utilizza auto e moto e sono la prima a farlo, perché credo che la responsabilità in strada sia proporzionale al mezzo che si usa: più un mezzo è pesante (e veloce) più, in caso di impatto, è potenzialmente pericoloso. Ma, appunto, la responsabilità è proporzionale, come persone che pedalano non siamo esenti dal prenderci la nostra.

Io ascolto musica mentre pedalo, da un orecchio solo, spesso canto perché mi dà energia ed anche per aumentare i battiti e allenarmi un po’ (parliamo di allenamenti ignoranti nulla di lontanamente professionale). Ascoltare musica mi aiuta anche ad affrontare la paura del traffico e delle discese, anche estraniarsi può avere il suo lato positivo.

Per ribadire un aspetto fondamentale e trasversale: bisogna avere consapevolezza.

La consapevolezza di come un nostro comportamento possa farci bene o male, del fatto che non siamo sole e soli nel mondo e quindi neanche in strada, di come ogni nostra scelta è personale e collettiva allo stesso tempo e di cosa dice il codice della strada.

E se proprio non potete fare a meno di ascoltare la musica da entrambe le orecchie, la tecnologia è venuta in nostro aiuto inventando le cuffie a conduzione ossea (non le ho ancora provate ma ne ho sentito parlare molto bene e sono molto tentata).

Prima di chiudere ci tengo moltissimo a condividere un pensiero: qualsiasi comportamento considerabile sbagliato o illegale alla guida non può essere punito con la morte!

Ho scritto questo articolo perché nonostante il tempo che passa e i tanti già presenti in rete, quello della musica in bici è un argomento perennemente in discussione. Vuole essere un articolo informativo. Posso non essere d’accordo con chi utilizza entrambi gli auricolari ed è una mia opinione personale, ma questo non vuol dire che in caso di incidente allora se l’è cercata, perché un errore, una distrazione, una leggerezza possono capitare a chiunque, in qualsiasi momento, anche alla persona più attenta e la vita è sacra oltre ogni giudizio (a parte che dovremmo proprio smetterla di giudicare le altre persone ma questa è ancora un’altra storia).

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