Riordinando le idee e i mille appunti presi nel tempo, sono inciampata in questo non decalogo delle cose imparate pedalando.
L’originale è stato scritto nel 2014, poco tempo dopo aver comprato Carolina (la prima bici). Sono passati quasi nove anni e, a proposito del tema di questo post, ho imparato che come in ogni relazione ci sono alti e bassi: dopo l’innamoramento folle iniziale c’è stata una lenta inflessione e sto tornando a godermi la bici e il tempo in sella solo ora. La bicicletta era diventata routine e, come per ogni abitudine, a volte diventa difficile rinnovarsi costantemente.
Quello che leggerai è frutto della mia esperienza personale e ogni esperienza in sella è differente, cogli ciò che ti serve e lascia andare il resto. Ciò che conta è salire, pedalare, e godersela!
Se hai qualcosa da aggiungere non esitare a commentare.
- Non avere fretta: la fretta non ti aiuterà ad andare più veloce o a diventare più bravə, ti farà fare solo degli errori e sforzi inutili. In fondo c’è del vero nel proverbio chi va piano va sano e va lontano.
- Scalare quando ti stai per fermare: il cambio in bici funziona come per le macchine o le moto, soprattutto nei percorsi urbani scalare prima di un incrocio o di un semaforo ti aiuterà a ripartire meglio. In caso contrario le tue gambe (e il cambio) non saranno tanto felici.
- Ripartire piano: niente scatti o movimenti bruschi, ma ripartire con calma. Quelli dietro aspetteranno. Anche perché diciamocelo molta gente in macchina o in moto prima cerca di capire dove si trova nel mondo e poi forse riparte quando scatta il verde.
- Non farsi ansiare dalle altre persone (che richiama un po’ il punto 1): ognunə ha il proprio ritmo e chi ha fretta aspetterà. Se sono in una salita stretta non posso lasciarci un polmone perché chi è dietro mi sta attaccato al fondoschiena.
- Rispettare il codice della strada, anche in bici, se però non ci mette in pericolo. È vero che viviamo in una società e non possiamo farci le leggi come vogliamo, ma prima di ogni altra cosa conta la sicurezza: non stare troppo a destra e ricorda che sei obbligatə ad usare solo le ciclabili in sede separata. A questo serve conoscere il codice della strada, a sapere quando ci viene detta una stupidaggine!
- Ogni giorno è diverso: può capitare il giorno buono come quello meno buono. Usare la bici dovrebbe essere un piacere (o comunque il mezzo più efficace per spostarci): può essere una buona cartina tornasole sulla nostra condizione fisica (e mentale). Come donna comprendere questo punto è stato molto utile per imparare a conoscere me stessa e il mio corpo.
- Mettersi degli obiettivi personali è importante, farsi ossessionare dal risultato no: avere degli step e cercare di migliorare va bene, andare in paranoia perché non si è realizzato il proprio obiettivo non ha alcuna utilità, se non addirittura effetti negativi.
- Coprirsi: mi illudevo che pedalando mi sarei scaldata e non avrei sentito freddo, ed invece si sente tutto. Non sottovalutare vento o temperature basse, soprattutto se si tende a sudare molto.
- Chiedere alle persone più esperte è un buon approccio, ma poi sono le nostre gambe che devono imparare a sentire la bici: sperimentare a costo di sbagliare. L’unico modo per imparare a pedalare bene è passare attraverso il pedalare (anche) male. Il proverbio sbagliando si impara è una grande verità. Bene e male sono intesi in modo totalmente soggettivo.

- Cercare fin da subito una ciclofficina di fiducia, prima o poi potrebbe tornare utile: è un servizio previsto da quasi tutti i negozi di vendita, mentre se si compra da privato diventa più complicato capire dove andare.
- Comprare su internet o da siti specializzati se ne capiamo di biciclette, per evitare fregature o di spendere inutilmente soldi su una bici che vale molto meno o non è adatta alle nostre esigenze. Anche in questo caso l’esperienza viene con il tempo.
- Per l’abbigliamento ci sono diverse opzioni: personalmente usando la bici come mezzo di trasporto cerco di non vestirmi strettamente da ciclista. Anche gli abiti per il running o per l’escursionismo possono essere un buon compromesso tra comfort e stile.
- Comprare un contachilometri, non necessariamente l’ultimo modello super costoso. Può essere uno stimolo a capire i miglioramenti ma soprattutto un buon modo per capire se si stanno usando correttamente i cambi: se non ci si rende conto sentendo la gamba quando si pedala a vuoto, la velocità può essere un segnale utile.
- Non avere paura dei propri limiti: una pedalata alla volta e si superano. Sali in bici e prova. Le prime volte per tornare a casa scendevo e camminavo.
- Non dobbiamo per forza superare i nostri limiti: decidere se e quanto andare oltre deve essere una scelta personale, non è un obbligo, nessunə deve imporcelo e soprattutto noi non dobbiamo obbligarci al fare mossi dal giudizio altrui.