L’originale di questo articolo è di novembre 2018, nato e pubblicato per un blog che non c’è più. Di recente ho ripreso in mano alcuni di questi articoli: sono convinta che possano essere utili a chi come me ha un’attività in proprio, indipendentemente dal tipo. Buona lettura!
Oggi ho una crisi esistenziale: mi rendo conto di aver perso l’innocenza di certi argomenti e di aver acquisito delle conoscenze che hanno, e non esagero, letteralmente modificato la mia forma mentis. Non sono ubriaca, sono seria.
Quando ignoravo cosa fosse un algoritmo e lo consideravo un essere mitologico, scrivevo e basta. Prima che mi spiegassero cosa fosse la seo, scrivevo e basta. Questo blog ha visto nascere sia categorie che tag in corso d’essere. In quelli creati successivamente sono partita con parte della struttura scelta ancora prima di iniziare a scrivere. Non è un male, anzi, ma sorge spontanea la domanda: sono ancora me stessa?Probabilmente sì, probabilmente mi sto evolvendo. Lo dico sempre perché è vero: studio tantissimo, se così non fosse non starei neanche a pormi queste domande, non ci sarebbe stata nessuna evoluzione. Ora, però, ho acquisito la reale consapevolezza che qualcunə mi legge, scrivo per un pubblico, e ogni post è una guerra con me stessa per non fare la maestrina. Sia chiaro, se diventassi mai così, siete autorizzatə ad insultarmi.
Mi riconosco di avere una mente analitica e pratica, quindi a questo punto ragioniamo (sempre che vogliate continuare a leggere). Ho due soluzioni. La prima: rimanere in crisi e non fare niente, qui davanti al monitor senza digitare una parola (o peggio scrivendo e cancellando di continuo) e mandare un po’ a quel paese il calendario editoriale. La seconda: ricordarmi i miei stessi obiettivi.
Aprire un blog ed essere presente sui social sono due attività che vanno di pari passo.
Per fortuna si imparano delle cose, appunto, come scrivere, come impostare un blog, si impara che ogni social ha un proprio linguaggio. Si impara che ogni social ha un proprio algoritmo, che Google ne ha un altro, che esistono altri motori di ricerca (ma probabilmente ve ne fregherete perché non sono potenti con la grande G). Ogni giorno scriverete cose nuove, migliorerete e imparerete che se volete usare lo stesso tono di voce sia su facebook che su linkedin, probabilmente non sarete capitə e cambierete presto modo di agire. Oppure rimarrete della Vostra idea e sarete etichettatə come idealistə o incompetenti (ogni riferimento a fatti e persone è voluto… scrivo sempre e solo di quello che ho vissuto in prima persona).
Per dovere di chiarezza: la scelta è solo Vostra, si tratta del Vostro blog e della Vostra immagine. Imparerete se vorrete imparare. Ma il punto è che non scriviamo per gli algoritmi, scriviamo per le persone.
Ho smesso di stare dietro agli algoritmi tanto tempo fa: scrivo al meglio, condivido i miei post, e me ne frego di tutto il resto. Tra perdere tempo a seguire regole assurde per comparire nei feed delle varie piattaforme e scrivere, preferisco passare il mio tempo scrivendo. Se le regole cambiano, le studio, cerco di capire, ma agirò sempre nel modo che riterrò più opportuno. In fondo un social è sempre casa di qualcun altrə, le regole le fa il padrone di casa. Motivo per cui, nonostante tutto sono una blogger: il blog è casa mia, le regole le faccio io.
Non mi sono dimenticata della seo, so che in qualche modo influenza il mio lavoro: un po’ come vivere a casa propria ma rispettare le regole della società. La seo è importante, personalmente la sento meno invasiva sulle mie scelte editoriali e, a lungo termine, dà risultati più duraturi*. Sui social invece è tutto eccessivamente immediato: basta non esserci per un po’ e non esisti più.
Non ne sto facendo una questione filosofica su cosa sia giusto o sbagliato.
Così è, se si vuole salire su questa giostra, una parte delle regole sono all’incirca queste. Ed allora tra numeri e algoritmi, voglia di apparire e di riuscire, l’unica cosa da fare è focalizzarsi sul proprio obiettivo: il mio è scrivere per chi mi legge sopra ogni altra cosa. Poi ovviamente uso tutti gli strumenti per rendere questo blog trovabile, per acquisire nuovi lettori, per confrontarmi con altri punti di vista. Non invertirò mai le priorità: la seo, gli algoritmi e i social non saranno mai al primo posto, perché so per certo che sarebbe il modo per fallire, per creare qualcosa di piatto e inutile.
Cosa c’entra la mia crisi esistenziale? Qualsiasi cosa faccia mi viene in mente un post da scrivere, compreso girare a caso in un negozio. Il mio cervello è sempre in elaborazione. Se sto facendo una cosa, qualsiasi, rifletto se possa essere utile a qualcunə e se lo è ne scrivo (e cerco la spazio più adatto tra blog e social affinché possa arrivare). Mi chiedo se lo faccio per i numeri, se ci sta rimettendo la qualità del mio lavoro. Mi chiedo se è solo un momento fortunato dal punto di vista creativo. Non ho particolari risposte, ma solo una grande e personale convinzione: l’impegno ripaga più di qualsiasi algoritmo.
Finché ricordo a me stessa che il mio unico scopo è incoraggiare chi mi legge, se mi ricordo che sto cercando di essere per le altre persone quel che a me è mancato, se rimango focalizzata sulle poche cose importanti, il mio cervello cambierà ancora, il mio modo di scrivere (forse) anche, e i risultati arriveranno, e gli algoritmi non saranno mai al primo posto. Sapere cosa sono va bene, esserne dipendente anche no.
* Come dicevo, questo articolo ha qualche anno. Ho deciso di pubblicarlo perché il cuore del discorso è più che mai attuale, ma rispetto a quanto scrivevo anche della seo ormai mi importa poco. Ma è una scelta personale. Rispetto al 2018 l’algoritmo di Google è variato almeno due volte, a mio avviso peggiorando tantissimo. Mal tollero gli obblighi richiesti dalla seo, trovo che questo modo di ragionare stia appiattendo tutto, mettendo in evidenza più l’aria fritta della sostanza. Ribadisco che sono mie convinzioni personali, spunti di riflessioni da cui deve necessariamente partire la Tua personale riflessione.
Se sei capitatə qui per caso (per l’appunto tramite un motore di ricerca o un link su un social) e non mi conosci bene e ti stai domandando perché su un sito di ciclomeccamica, ciclismo urbano e cicloturismo, ci siano articoli di digital marketing e affini, tutto parte da questo articolo Come aprire un’officina di riparazione biciclette e dalla mia profonda convinzione che nel 2021 non si possa aprire un’attività ignorando un macrocosmo come quello del digital marketing.