Ogni volta che provo a raccontare cosa è successo all’inizio di quest’anno, ne esce fuori un articolo incasinatissimo: questo 2022 mi è scoppiato tra le mani e se mi metto a parlarne nei dettagli, vado avanti per ore, perché ogni aspetto è importante e da ognuno si può imparare molto.
Ma volevo scrivere questo articolo per fare una sorta di riassuntone di quello che è ad oggi La Ciclista Ignorante, come si presenta sul web, dove cercarmi e interagire con me e poco importa come sono arrivata fin qui. In realtà tra queste righe parlerò anche di giudizio e di coraggio che, ormai, sono i miei argomenti, ben oltre la sola bicicletta e la ciclomeccanica.
Per buona pace della salute mentale di chi legge, eviterò tutti i processi che ha subito il mio povero neurone per arrivare fin qua, ma una cosa la voglio proprio (ri)dire.
Segui il tuo istinto, studia le regole, ma segui solo il tuo istinto.
Più cercherai di soffocarlo, più uscirà prepotente e, ad un certo punto, non lo fermerai più. Seguire il proprio istinto non vuol dire fare la cose a caso, anzi, spesso vuol dire avere una direzione molto chiara e ritrovarsi sulla strada più difficile e solitaria da percorrere. Questa cosa l’ho già detta in diverse occasioni e, probabilmente, chi mi segue da tempo ritroverà in questo articolo frasi e pensieri già condivisi in altre circostanze.
Quando ho aperto il blog ed i relativi social, ho studiato le regole, quelle che impongono blog monotematici, quelle che ti insegnano che più pubblichi sui social meglio è (che non ti insegnano che appena salti una pubblicazione non esisti più), che ti insegnano ad andare incontro ai propri follower per avere seguito, etc etc etc… E se nel leggere senti un leggero tono polemico, non Ti stai sbagliando.
Non ho mai creduto che queste regole avessero senso e, almeno per quanto riguarda me, avevo ragione, solo che ho impiegato circa cinque anni e perso un sacco di tempo per rendermene conto.
Da quasi subito ho pensato che il sistema social network fosse sbagliato, quasi sporco, dove ti ritrovi a investire tempo ed energie, ma se crei un contenuto un po’ troppo elaborato perdi seguito, quasi come se pensare fosse un’offesa. Gli algoritmi stessi premiano contenuti corti, video corti, la non presenza di link esterni per non far uscire le persone dalla piattaforma: quello che alla fine si ottiene è un pubblico distratto e passivo, convinto che l’online sia diverso dall’offline o, come dicono in moltз, i social non sono la Vita vera.
Mi rendo sempre più conto di come questa frase sia per molte persone la verità, la dicono e la attuano. Personalmente non ci sono mai riuscita: sono online come sono nella mia quotidianità, anzi l’online è parte della mia quotidianità, perché dovrei essere diversa con una sconosciuta su un social rispetto ad una in ciclofficina? Non comprendo questo modo di pensare, è più forte di me, probabilmente è un mio limite.
Cinque anni fa ho iniziato parlando di etica, di lotta personale, con lo scopo di incoraggiare chiunque mi leggesse. Per un sacco di tempo mi sono sentita dire che non andava bene, che non si faceva così. Oggi chiunque scrive di etica (in modo piuttosto discutibile) e di crescita personale. Non sono qui a puntare i piedi e a fare la Quattrocchi della situazione, piuttosto come sempre vorrei invitare a riflettere in modo attivo e critico.

Il web siamo noi e pensare che ci sia distinzione tra come siamo online rispetto all’offline, vuol dire costruire un brutto ambiente, dominato dalle regole di pochi potenti che puntano solo ed esclusivamente al proprio fatturato.
Ma so perfettamente di essere un’idealista e di puntare all’utopia più pura, so per certo che c’è chi si adeguerà alle regole dettate da pochi piuttosto che stare a galla o fare soldi. Non giudico chi fa questo tipo di scelte, ma è arrivato il momento per me di farne di altre e di smetterla di non seguire il mio istinto.
In tutta onestà io non ho mai tirato fuori molti soldi dai miei contenuti. Mi sono sempre rifiutata di mettere pubblicità, per un po’ ho avuto una pagina Patreon (ormai chiusa) ed è stata proprio questa esperienza a darmi il la finale.
Chi mi segue non è disposto a pagare per quello che legge o vede, neanche quando quel contenuto risponde espressamente ad una richiesta ricevuta. Passato un primo momento di frustrazione, mi sono sentita finalmente libera, libera di fare esattamente quello che voglio. A cercare di seguire regole non mie ho attirato un seguito in buona parte inadatto a quello che è tutto il progetto de La Ciclista Ignorante, in un qualche modo ora mi sento libera di fare quello che voglio per come voglio.
Sia chiaro: non sto accusando nessunə, io ho permesso che il giudizio altrui mi soffocasse ed è stato un lungo cammino, un po’ tortuoso, a portarmi ad oggi.
A questo punto arriva sempre qualcunə a farmi due domande: cosa scrivi a fare se nessuno ti legge e perché stai scrivendo questo articolo, a chi interessa di queste tue dichiarazioni.
Rispondo per fugare ogni dubbio.
Cosa scrivi se nessuno ti legge si riferisce al fatto che scrivere senza rispettare le regole della seo è inutile perché il mio blog non uscirà mai tra le prime pagine dei motori di ricerca. Innanzitutto gli aggiornamenti di Google (perché si parla vagamente di motori di ricerca ma sappiamo tuttз che ci riferiamo al gigante Google) fanno pena, dopo gli ultimi sembra di essere tornati agli anni ’90, quando bastava inserire ripetutamente una parola nel testo per posizionarsi in prima pagina. Nella mia categoria riparazione biciclette in prima pagina escono tutti quei siti raccoglitori stile elenco telefonico, che vorrei capire come fanno ad esistere con tutte queste leggi sulla privacy, ma sorvoliamo.
Ad oggi scrivere pensando di posizionarsi in prima pagina è impossibile a meno di non seguire regole che trovo assurde: se un sito non si apre in due secondi è considerato lento. Vorrei capire cosa dobbiamo farci con tutti questi secondi guadagnati, stare fermi in coda ad esempio? Ci pensiamo mai a tutta la fatica fatta per guadagnare un po’ di tempo, spesso sprecato su un social? Mi sembra la sagra dell’assurdo se proprio devo dirla tutta. Ma per tornare alla domanda: scrivo per persone come me, quelle capaci di arrivare alla decima pagina del motore di ricerca per trovare qualcosa di interessante da leggere (se leggete la home di questo blog capirete a cosa mi riferisco), per trovare la risposta alla domanda che stavamo cercando senza accontentarsi della solita aria fritta. Utopia? Può darsi. Idealismo sicuramente.
A cosa serve questo articolo, perché ogni tanto esco fuori con le mie dichiarazioni di intenti?
Voglio che chi mi legge non abbia alcun tipo di dubbio su cosa sta leggendo, chi decide di seguirmi deve avere molto chiaro chi sta seguendo perché, lo dico senza mezzi termini, sono stanca di sentirmi dire scrivi di tutto tranne che di biciclette. Da oggi, più che in altri momenti, mi sentirò autorizzata a rispondere stai seguendo la persona sbagliata.
Non ho più paura di essere completamente fuori dal coro, ho sprecato fin troppo tempo a cercare di entrare in una forma quadrata anche se sono tonda, ho sprecato una marea di energia, non intendo più farlo.
Per concludere alcune info tecniche.

Come intendo usare i social? Il meno possibile.
Non sono più un ambiente che può darmi qualcosa a lungo termine. Sia chiaro, sono grata per quello che ho realizzato anche grazie ai social, per le persone che ho incontrato, ma sono strumenti con cui non ho più voglia di perdere tempo. Condividerò se e quando avrò voglia di farlo senza preoccuparmi di esserci ad ogni costo.
Se avete piacere di seguirmi, leggermi e rimanere aggiornatз sono altri gli strumenti a disposizione, come ad esempio la Newsletter e il Canale Telegram.
A scanso di equivoci: sul Canale Telegram non parlo solo di biciclette e ciclomeccanica, anzi ci sono settimane che accenno gli argomenti a mala pena, con la Newsletter non Ti arriverà l’ultima offerta dalla ciclofficina o qualche codice sconto. Per leggere cosa è e cosa non è la newsletter, ti rimando alla pagina dove spiego tutto. Per il canale Telegram, iscriviti, rimani qualche giorno e se non ti trovi puoi sempre uscirne: devi installare o avere già l’app Telegram, comporta un approccio molto diverso dai social, serve partecipazione attiva. La scelta è solo tua.
Tutte le mie energie andranno qui sul Blog, sul Podcast e su YouTube: per ognuna di queste piattaforme esistono soluzioni più o meno tecniche per rimanere aggiornatз su nuovi articoli e nuove puntate. Per YouTube basta iscriversi al canale, per il Podcast puoi seguirmi su Spotify, se lo usi, oppure inserire il feed rss nel tuo lettore. E quest’ultima soluzione va bene anche per gli articoli del Blog (tutti i link utili alla fine dell’articolo).
Ci ho provato a trattenere la mia vena polemica ma non ci sono riuscita molto bene: desidero intorno, sia offline che online, persone attive, propositive, critiche, coraggiose. Lo so che viviamo in un mondo iperconnesso dove anche se ci interessa qualcosa ce lo perdiamo per strada, capita anche a me, ma questo mondo lo abbiamo creato noi e se vogliamo rallentare dobbiamo avere il coraggio di percorrere strade diverse.
Ultimo ma non ultimo: ho creato un blog privato.
L’articolo che avete appena letto è al limite, forse era più adatto a questa nuovo spazio, ma ho deciso diversamente per creare uno spartiacque tra il prima e il dopo: questo 2022 sarà rivoluzione totale e queste parole rappresentano il giro di boa, non il primo da queste parti, ma uno dei più importanti.
Ed è arrivato il momento di chiudere e come ogni volta, giunta a questo punto, mi chiedo si sarà capito qualcosa di quello che volevo dire?
Spero di sì, nel caso scrivetemi, via email, sul telefono, non sui social, quelli ormai non li guardo più.
Info e link per seguirmi fuori dai social
(Lo so sono tante informazioni, ma rimangono qui, puoi salvare questo articolo tra i preferiti e tornare ogni volta che ti servirà.)
Link vari
- qui sul Blog ho attivato le notifiche, dovrebbe esserTi apparso il banner o la campanella: riceverai una notifica ad ogni nuovo articolo
- se preferisci puoi inserire il feed rss del blog sul Tuo lettore preferito, non sarai disturbato da notifiche varie e sceglierai Tu quando e come venire a curiosare: https://laciclistaignorante.it/feed/
- se usi Spotify puoi ascoltare il Podcast mettendo il segui a questo link: https://open.spotify.com/show/6Ei8AWd5g1UwviKVtgIcue
- se hai un Tuo lettore podcast puoi aggiungere il feed rss: https://anchor.fm/s/492cd000/podcast/rss
- per curiosare sulle vecchie newsletter prima di iscriverti puoi andare qui: https://laciclistaignorante.it/archivio-newsletter/
- per seguirmi su YouTube è sufficiente iscriversi sul canale: https://www.youtube.com/c/LaCiclistaIgnorante
- puoi unirti al canale Telegram: https://t.me/joinchat/1jjNpuXf2ncyMTQ0
(Un po’ di mesi dopo) Ne ho parlato anche sul Podcast…