Aggiornamento dell’8 maggio 2022.
È da poco che ho deciso di dividere il blog in privato e pubblico, prima il blog era costellato di questo tipo di post: è nato per incoraggiare, doveva essere un diario di viaggio, non era ancora chiarissima l’idea di voler fare la ciclomeccanica. Vedevo la mia bici pesante e tutto difficile, ricordo bene la ciclofficina in sala e quanto ho impiegato a fare i primi lavori, quanto sono impazzita dietro la mia serie sterzo.
Nel rileggermi sento ancora addosso quelle emzioni, ricordo la Martesana ghiacciata ed io ostinata perché pensavo che rinunciare volesse dire fallire. All’inizio volevo solo usare la bici, arrivare in sella ovunque era diventato, non so perché, il segno che stavo vincendo. Piano piano sono diventata più saggia.
Buona lettura ?❤️
È stata una settimana molto complicata, gli ultimi giorni sono stati anche un po’ tristi.
Ho pianto spesso. Mentre scrivo ho la lacrima appesa.
L’ultimo weekend a Lecco è stato molto intenso. Non ho potuto pedalare come avrei voluto, perché ha vinto il ghiaccio… ed anche la saggezza. Dopo i primi cinque chilometri e mezzo, arrivata all’altezza di Cologno Monzese, ho capito che la Martesana e la Ciclabile dell’Adda le avrei fatte in primavera (sperando che non ci si metta la pioggia a rompere le scatole), sono tornata a Milano Centrale ed ho preso un treno.
Lecco non mi è piaciuta particolarmente, usciti dal centro storico è molto commerciale, il panorama è fatto di capannoni, e a spot si incontrano borghi molto belli, come Pescarenico (di cui ogni guida turistica parla) o Chiuso (dove alloggiavo). Per il resto è una città che mi inquieta molto, al contrario di altri posti dove mi sono sentita subito a casa anche se non c’ero mai stata. Ovviamente il panorama che regala il lago, per me amante dei laghi, è unico.
Però a Lecco devo moltissimo, perché mi ha regalato molte emozioni, forse troppe. E questa settimana è stata una settimana irrequieta, insoddisfatta, fatta di strappi più o meno cercati, più o meno voluti.
Ho pedalato poco nel weekend, causa ghiaccio, ho pedalato poco in settimana, causa mozzo regolato male, poche energie, troppo lavoro. Una fatica immensa nel cercare di riprendere un ritmo, che ancora non arriva.
La sera scorsa ho allestito l’embrione della mia officina in sala, ho messo la bici sul cavalletto, ho fatto non poca fatica perché la mia bici pesa solo 14 kg senza portapacchi, mi sono regolata i freni, ho controllato il mozzo anteriore: ero nel mio, stavo bene.
E così ho deciso che questo weekend stilerò l’elenco degli attrezzi che voglio comprarmi piano piano (che tutti insieme non riesco) e mi metterò seriamente alla ricerca di un posto dove fare la mia officina.
Da questo momento in poi l’unica cosa che posso fare è concentrarmi su me stessa ed i miei obiettivi, nonostante questa sofferenza immane che sento dentro, ma che non se ne andrà per magia, devo darmi da fare e non lasciarmi andare.